La Carrube o Caruba è un frutto prodotto dalla Ceratonia, un albero sempreverde appartenente alla famiglia delle Febaceae. I frutti prodotti da questa pianta sono dei legumi lunghi circa 15 cm i quali dapprima si presentano di colore verde diventando poi marroni scuri una volta maturati. Questi ultimi sono caratterizzati da una superficie esterna dura ma dalla polpa molto dolce e carnosa che indurisce con il disseccamento.
Le carrube contengono al loro interno dei semi durissimi chiamati “carati”, che venivano utilizzati anticamente come contrappesi per la pesatura meticolosa delle pietre preziose tanto che questo nome è ancora oggi utilizzato per indicare l’unità di misura del peso dei materiali preziosi (un carato corrisponde ad un quinto di grammo).
La Ceratonia è originaria dell’Arabia, poi diffusa nelle regioni più calde del Mediterraneo, in Somalia e nella penisola araba. I suoi frutti vengono coltivati principalmente in Spagna, in Africa settentrionale, in Portogallo e in alcuni paesi del Medio Oriente.
L’unica specie di pianta da carruba presente in Italia è la Ceratonia siliqua, meglio nota con il nome di “Carrubo”. Anch’essa è sempreverde, un poco contorta e caratterizzata da una folta chioma espansa. Questo vegetale abita spontaneamente diverse zone dell’Italia meridionale ma anche in Toscana e Puglia mentre la sua coltivazione avviene principalmente in Sicilia, con una consistenza nel ragusano e nel siracusano dove resistono tuttora importanti carrubeti nonostante la rilevanza economica di tale attività è in declino.
Proprietà e benefici della Carruba
La carruba è un frutto il cui sapore ricorda vagamente quello del cioccolato e della liquirizia, ma che a differenza di quest’ultimo è più ricca di fibre, di vitamine come la riboflavina (Vitamina B2), di minerali come Calcio, Rame, Potassio e Manganese ed oltretutto molto meno calorica.
L’elevato contenuto di fibre rende tale alimento un prodotto particolarmente saziante in grado di rappresentare il giusto compromesso tra sapore e benessere.
L’assenza di teobromina e di caffeina rendono le carrube un’ottimo sostituto del cioccolato per la dieta di soggetti che soffrono di allergie o intolleranze a tali sostanze.
Da questo frutto si possono ottenere prodotti come la farina di carrube, ricavata mediante l’essiccazione della polpa e la macinazione dei semi, ingrediente spesso indicato con la sigla E410, utilizzata solitamente come addensante in molte preparazioni alimentari grazie alla sua capacità di assorbire acqua per 50-100 volte il suo peso.
Proprio grazie a questa sua capacità di assorbire acqua, la farina di semi di carrube è talvolta utilizzata anche come costipante, viceversa la polpa fresca garantisce un effetto lassativo seppur in maniera moderata.
Le carrube sono utilizzate sia per la nutrizione animale che per l’alimentazione umana.
Dal 1980 l’industria alimentare si è interessata alla carruba ricavandone dalla polpa il “carcao”, un succedano del cacao a basso contenuto di grassi, ed il “semolato” ovvero la farina di carruba, entrambi utilizzati nella produzione di prodotti come biscotti, barrette dietetiche, creme spalmabili, sciroppi ecc..
Inoltre la farina di carruba è un’ingrediente utilizzato anche per la preparazione di ricette, in particolare di dolci, dove viene adoperata come sostituto del cacao in polvere.