Molte volte nel periodo estivo si parla di caroselli e barattieri e cetriolo barese, nelle loro numerose varietà, forme e colorazioni, ma anche di un tipo di cetriolo diverso da quello comune, il mezzo lungo di Polignano: una famiglia allargata che allieta le tavole estive dei pugliesi non solo nelle insalate, ma che viene gustata molto spesso tal quale, come apripasto o al posto della frutta.
Sulle spiagge del litorale barese e brindisino non vi sarà affatto difficile scorgere bagnanti che fanno il loro spuntino con cetrioli e caroselli, freschi, dietetici e comodi da trasportare. Ma conosciamoli meglio.
“Cetriolo barese”, come comunemente chiamato, si tratta di una specialità locale pugliese che prende il nome di Mezzo Lungo di Polignano, e che, in realtà, anche dai produttori di sementi viene spesso indicato con il nome di carosello: sbagliato, è un cetriolo, ma a differenza degli altri ha una forma leggermente meno oblunga e più tondeggiante, la buccia senza puntini, ancorché dello stesso verde scuro.
Il territorio interessato da tale coltura è prevalentemente l’agro di Polignano a Mare, cui sono associati i sinonimi e termini dialettali “Cetriolo di Polignano” e “Liscio di Polignano”, tuttavia è diffuso in diverse altre aree regionali
La polpa è croccante e leggera, i semi all’interno più grandi e acquosi, molto piacevoli da mangiare, assolutamente non si scartano. Ebbene, a nessun bambino barese può essere negato il piacere di creare con il suo cetriolo, prima di mangiarlo, il suo bel cestino. I cetrioli possono a volte essere amarognoli, a causa di principi amari denominati cucurbitacine.
E’ una pratica comune “fare la schiuma”, ossia tagliare le due calotte e strofinarle sul frutto in modo che si crei la tipica schiumetta bianca, al fine di eliminare l’amaro, appunto: in realtà se vi capita un cetriolo amaro, questo rimarrà tale anche dopo questa operazione, e se il cetriolo è dolce, lo sarà anche senza.
Quasi tutte le ricette che prevedono il cetriolo comune usato in insalata richiedono che venga tagliato a fettine, salato e messo a spurgare, come si fa per le melanzane. Non fatelo, se vi dovesse capitare la fortuna di aver tra la mani un cetriolo barese! Non ce n’é assolutamente bisogno, e si rovinerebbero la croccantezza e la dolcezza della polpa.