Enjera, esperienza unica
Enjera esperienza unica, il vostro primo boccone di enjera si rivelerà un’esperienza indimenticabile. Ma con questo non è detto che sia buona la prima esperienza. Perseverate, imparate a conoscerla.
Elemento fondamentale di quasi ogni pasto, è una piadina sottile di dimensioni pressoché uguali in tutto il paese che sostituisce i piatti, le scodelle e addirittura le posate.
Con farina di teff e acqua si ottiene un impasto cremoso che viene versato e spalmato su larghe piastre scaldate. In pochi minuti di cottura si trasforma in una larga piadina spugnosa di colore grigiastro.
Sulla sua morbida superficie può stare di tutto: variopinte montagnole di carne stufata e speziata, saporite verdureal curry o cubetti di manzo crudo.
Ad alcuni, infatti, il suo sapore decisamente pungente provoca una sensazione complessa, ma date all’enjera l’opportunità di farsi conoscere meglio, addentatela di nuovo e inizierete a entrare in sintonia con lei.
. Il suo sapore aspro e leggermente acido contrasta alla perfezione con le piccantissime salse che di solito l’accompagnano.
Attenzione, ne esistono diverse varianti: l’enjera di bassa qualità è generalmente scura, grezza, talvolta molto spessa perché fatta con il teff, il cereale autoctono dell’Etiopia. In alcune zone il teff è sostituito dal miglio o dal sorgo. L’Enjera di buona qualità è, di spessore regolare, liscia e sempre impastata con teff bianco.
Dato che il teff cresce soltanto sugli altopiani, è qui che si trova l’Enjera migliore e gli abitanti di queste zone tendono a guardare con sufficienza le varianti di qualità inferiore prodotte in pianura.