Grecanico Dorato è un vitigno antico, le cui origini e la diffusione geografica sono avvolte da un affascinante alone di mistero. Fino a pochi anni fa se ne attribuiva un’origine prevalentemente greca. I Greci introdussero varie tipologie di vitigni in Sicilia già dal VII secolo avanti Cristo e questo sembrava il caso anche del Grecanico Dorato. Infatti, oltre all’ovvio riferimento insito nel nome, l’introduzione del vitigno in Sicilia dai parte dei Greci era attestata anche dalla la diffusione dello stesso in alcune aree note come insediamenti agricoli greci.
Alcuni studi ampelografici cominciarono ad evidenziare le profonde similarità tra il Grecanico Dorato e il Garganega, uno dei principali vitigni veneti e base del famoso Soave. Esistono prove della presenza del Garganega in Veneto già dal XIII secolo, in un lavoro dell’agronomo Pietro de Crescenzi. Le spiccate similarità tra i due vitigni, con una così diversa localizzazione geografica e la soluzione di continuità determinata dall’assenza dei vitigni nel centro Italia, è sicuramente intrigante ed ha portato a formulare varie teorie sull’origine, la diffusione e l’evoluzione dei vitigni.
Con la diffusione delle analisi genetiche su cloni selezionati dei vitigni più importanti, alcune ricerche, tra cui una effettuata dall’Istituto Agrario di San Michele all’Adige, cominciarono a confermare l’identità genetica tra il Grecanico Dorato e il Garganega. Nel 2003 un team di esperti ha condotto un’approfondita ricerca genetica sui principali vitigni veneti e ha concluso che uno dei tre cloni analizzati di Garganega (nello specifico il clone ISV-CV84) risulta assolutamente identico al Grecanico Dorato analizzato, mentre gli altri due cloni ne differiscono lievemente.
L’analogia genetica è stata confermata da ulteriori studi successivi, che hanno anche individuato alcune interessantissime relazioni di parentela con diverse specie diffuse sul territorio nazionale come il Catarratto, il Greco del Pollino, Trebbiano Toscano, Albana, Empibotte, Malvasia Bianca di Candia. Un’altra scoperta altrettanto affascinante è che il profilo genetico del Grecanico Dorato risulta identico a quello della Malvasia de Manresa, un vitigno un tempo diffuso in Catalogna e ormai non più coltivato e quasi estinto. Il Greganico Dorato risulta quindi per gli studiosi un vitigno di antiche origini e dalla diffusione geografica misteriosa e al momento inspiegabile.
La vite di Grecanico Dorato dal punto di vista vegetativo ha caratteristiche distintive chiare. La pianta presenta una vigoria contenuta con un germogliamento tardivo nella seconda metà di aprile, fioritura nella seconda metà di giugno e maturazione nella seconda decade di settembre.
La foglia è media, pentalobata, pagina superiore un po’ aracnoidea. Il grappolo è medio, in certi casi supera i 25 centimetri, a forma cilindrica e alata (solitamente con due ali) e mediamente spargolo, anche se alcune delle nostre piante presentano grappoli evidentemente più compatti. L’acino è regolare, di forma sferoide-ellissoidale e con una buccia di colore giallo dorato con evidenti note rosate. La buccia presenta un basso livello di pruinosità ed è compatta e consistente. Ha una produttività costante e abbondante