Il cappero, il cui nome scientifico è Capparis spinosa, è una pianta arbustiva rampicante diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo sia coltivata che spontanea. Cresce in luoghi aridi e sassosi e si trova facilmente sia lungo i litorali, marini sia nelle parete rocciose dell’entroterra.
La pianta si presenta con delle foglie rotondeggianti, con due stipole aculeate alla base. I fiori presentano quattro petali bianco rosati con al centro un ciuffo di stami rosa violacei che sbocciano da maggio a ottobre. Quel che noi conosciamo come cappero, è il bocciolo non ancora aperto. Se non si coglie, e si lascia sbocciare il fiore, si avrà il frutto, ovvero il cucuncio.
All’aspetto, i capperi sono piccoli, mentre i cucunci hanno forma affusolata. I cucunci all’interno hanno i semi, ma se colti al punto giusto, questi non saranno fastidiosi alla masticazione. Organoletticamente, i capperi sono più profumati, i cucunci più carnosi e dalla sapidità più accentuata. I cucunci in commercio si trovano molto spesso con il gambo attaccato, lungo qualche centimetro. Non è necessario. Anzi, a Pantelleria, isola dove questa pianta trova il suo microclima ideale, è uso eliminarlo, anche perché non è buono da mangiare.
A livello nutrizionale i capperi svolgono un’importante azione antiossidante, grazie alla presenza dei flavonoidi, con effetti benefici sul metabolismo del colesterolo, poiché ne abbassano i livelli ematici, e con evidente azione antinfiammatoria e antitrombotica.
Altre preziose sostanze presenti nel capperi troviamo la quercetina che porta una protezione delle articolazioni e la rutina, risulta di sostegno per l’apparato circolatorio. Questo protegge l’apparato circolatorio ed è in grado di inibire l’aggregazione piastrinica, favorendo pertanto la micro-circolazione e regolare i livelli di colesterolo, per chi soffre di vene varicose ed emorroidi.
Tra le molte proprietà dei capperi, troviamo la presenza di kaempferolo che conferisce importanti proprietà antitumorali, oltre che antinfiammatorie. Senza dimenticare che questo alimento stimola l’appetito, allevia mal di stomaco e flatulenza, rafforza il sistema immunitario, apportano benefici alla pelle (proprietà idratanti e fotoprotettive, con riduzione di rossore ed eritemi solari) e potenziano il sistema immunitario. “I capperi sono di aiuto anche per chi soffre di iperglicemia o diabete, in quanto aiutano a ridurre i livelli di zuccheri nel sangue. Da ricordare, infine, che i boccioli freschi sono diuretici e indicati in caso di cellulite, couperose e acne rosacea.”
Il frutto una volta raccolti vengono preparati per la loro conservazione , dopo un periodo di 24 ore passate all’ombra ad appassire. I capperi possono essere conservati sotto sale (salamoia), sotto aceto ed anche sott’olio.
I capperi migliori sono quelli conservati sotto sale, questo metodo garantisce la conservazione delle proprietà organolettiche dell’alimento in quanto evita l’utilizzo di altri additivi che sono spesso aggiunti nelle conserve sott’aceto. Anche le foglie giovani della pianta, dopo essere state cotte, possono esser consumate ad insalata.
La loro classificazione avviene tramite le dimensioni ed è curioso constatare come quelli più piccoli siano considerati i più pregiati.
Ogni cespuglio può arrivare a produrre fino a 3.000 capperi durante una stagione.
Finora abbiamo parlato della Capparis Spinosa ma c’è anche un’altra specie interessante da descrivere, la Capparis ovata il cui nome comune è cappero peloso. Cresce soprattutto nelle regioni meridionali d’Italia e ha delle foglie molto pelose, soprattutto quando sono giovani.