Il Tarassaco appartiene alla grande famiglia delle Asteracee (o Composite) è una pianta erbacea perenne che cresce spontaneamente in tutta Italia. I suoi nomi più comuni sono, “soffione”, “dente di leone”, “piscialetto”, “cicoria selvatica”. La pianta si presenta di un altezza dai 3 ai 9 cm, Presenta una grossa radice a fittone e foglie semplici , lanceolate e lobate, con margine dentato. Il gambo è cavo e lattiginoso, portante all’apice un’infiorescenza giallo-dorata, detta capolino, che è come un calice che dentro racchiude centinaia di fiorellini, detti flosculi. I frutti sono un ciuffo di peli bianchi simili a un pon-pon.

Questa sfera dall’aspetto piumoso è l’infruttescenza – costituita dai semini che sono come appesi a dei piccoli paracadute: quando tira vento i semi si staccano e vengono trasportati delicatamente lontano, per poi depositarsi a terra e dare origine a una nuova piantina.
Il nome ufficiale del Tarassaco proviene dal greco tarakè ‘scompiglio’ e àkos ‘rimedio’: è infatti capace di rimettere in ordine l’organismo. Fin dal medioevo la medicina popolare, iniziò a usarla come rimedio per il fegato per trattare infiammazioni delle vie urinarie, emorroidi, affezioni cutanee, gotta e disturbi reumatici e negli anni evidenze scientifiche hanno confermato questa teoria .
Nella radice si concentra la massima quantità di principi attivi: vitamine A, B1, B2 B3, C, E, K, alfa e beta-carotene, criptoxantina-beta, luteina e zeaxantina, calcio, sodio, ferro, fosforo, potassio, magnesio, zinco e selenio, tannini, flavonoidi, acido caffeico e cumarico. La tarassicina, in particolare, stimolando la produzione di saliva, succhi gastrici e pancreatici e bile, facilita lo svuotamento della cistifellea, mentre l’inulina nutre la flora batterica e migliora il transito intestinale, svolgendo un’efficace ma delicata azione lassativa. L’azione drenante e diuretica del tarassaco è invece data dai flavonoidi e dai sali di potassio, che agiscono a livello renale stimolando la produzione di urina e il drenaggio dei liquidi in eccesso.
Per questo il tarassaco è consigliato in tutti i casi di ritenzione idrica, cellulite e ipertensione. Usato periodicamente, riequilibra la produzione ormonale, in particolare quella estrogenica, prevenendo la formazione di gonfiori e cellulite. Oltre a depurare fegato e reni, stimola anche la produzione e la circolazione della bile, attiva la secrezione di enzimi digestivi e favorisce la peristalsi intestinale, liberando l’intestino dalle scorie zuccherine e aumentandone l’espulsione attraverso le urine.

Il tarassaco fa parte delle erbe spontanee mangerecce ed è ottimo da aggiungere alla nostra alimentazione quotidiana per via dei suoi numerosi benefici. Inoltre, in primavera si appprezzaa per il tappezzato di fiori gialli: cucinare il tarassaco infatti è anche una scelta comoda per via della sua facile reperibilità, ma soprattutto economica.
Le parti del tarassaco utilizzate in cucina sono principalmente le foglie; anche i fiori sono commestibili e si possono trovare spesso sulle pietanze per abbellire l’impiattamento oppure in insalate primaverili ricche di colore.
Il momento migliore per raccogliere le foglie di tarassaco è quando le piantine non sono ancora fiorite, poiché i principi attivi in esse contenuti sono al loro massimo.
Curiosità
Il tarassaco è da sempre una pianta a cui si affiancano numerosi simbolismi, tanto da conferirgli anche proprietà magiche. Secondo la credenza popolare infatti, l’infruttescenza aveva valenza di oracolo: gli innamorati che soffiavano sui frutti di questo fiore credevano che, se tutti i piumini fossero volati via al primo soffio, la persona amata avrebbe ricambiato il loro amore; al contrario se non tutti i semi si fossero staccati dalla pianta, il numero di piumini rimasti attaccati avrebbe indicato il tempo necessario per essere corrisposti.
L’immagine del tarassaco viene molte volte usata come metafora di distacco che permette di “prendere il volo” nella vita, capacità e voglia di ricominciare, libertà e crescita.