Le tagliatelle uno dei piatti più conosciuti in Italia e più famosi al mondo.
Questa pasta si può paragonare a un icona nazionale. Infatti, “paese che vai, tagliatella che trovi” ,le sue varianti davvero non si contano: in Lazio troviamo le Fettuccine, in Piemonte i Tajarin, e più in generale le pappardelle e le lasagnette. All’estero è il formato di pasta più cucinato dopo gli spaghetti, ma in Emilia Romagna , nella regione del caldo e della nebbia che, in tutti i ristoranti che siano osterie o gourmet, sarà sempre possibile trovare le tagliatelle fatte come si deve… “ tiredi a man,cun la canela” (tirate con il mattarello)

Le origini della tagliatella, così come noi la conosciamo sono difficilmente rintracciabili nella storia.
In realtà una storiella inventata dall’illustratore e umorista bolognese Augusto Majani nel 1931. Dove e quando sia nata di preciso la tagliatella non ci è dato sapere, conosciamo però il suo antenato. L’antico poeta romano Orazio nel nel 65 a.C. parlava di ‘lagane’ fornendoci il primo riferimento storico della pasta sfoglia, che però probabilmente erano strisce più larghe e servivano a comporre un piatto simile alle odierne lasagne.
Nel 1931 l’umorista bolognese Augusto Majani decise di nobilitare la famosissima pasta all’uovo legandone l’origine a Lucrezia Borgia.
Secondo una leggenda bolognese le tagliatelle sarebbero state inventate nel 1487 dal bolognese mastro Zefirano, cuoco di Giovanni II Bentivoglio, in occasione del matrimonio di suo figlio Annibale II Bentivoglio con Lucrezia, figlia naturale di Ercole I d’Este, duca di Ferrara.
Esso creò un nuovo tipo di pasta tagliando le tradizionali lasagne in lunghe strisce dorate, in onore dei biondi capelli di Lucrezia. Diede così vita alle celebri tagliatelle.
Il grande Pellegrino Artusi non è molto chiaro sull’origine, le attribuisce alla Romagna ma riporta anche : ”dicono i Bolognesi Conti corti e Tagliatelle lunghe!

Nel 1972 la delegazione bolognese dell’Accademia Italiana della Cucina ha depositato alla Camera di Commercio di Bologna la misura della vera tagliatella di Bologna e vi è stato esposto un campione della tagliatella in oro.
E’ stato stabilito che la misura delle tagliatelle debba corrispondere alla 12.270esima parte dell’altezza della Torre degli Asinelli, ovvero circa 7 mm. a crudo. Una volta cotta si arriva pressapoco a 8 mm. Invece lo spessore non è stato definito con precisione, ma la tradizione prevede che sia tra i 6 e gli 8 decimi di millimetro.